Papa Francesco

Papa Francesco

Mi è stato chiesto di scrivere un articolo che possa raccontare cosa sia “Donna…valori, creatività”, ovvero quello che io preferisco chiamare “L’incontro tra donne del lunedì sera”. Mi piace definirlo così perché mi fa subito pensare a qualcosa di bello, almeno per due motivi: il primo è il fatto che si è in compagnia di donne e si sa che loro hanno sempre qualcosa da dire e da insegnare; il secondo invece riguarda il fatto che sia di lunedì, giorno di inizio settimana che per antonomasia si preferirebbe non arrivasse mai e che con “l’incontro tra donne” ha la sua occasione di riscatto. Pensandoci meglio, potrei aggiungere anche un’altra preziosa precisazione: potrei parlare di “incontro tra donne del lunedì sera al Pro Familia”. Ecco direi che ora c’è tutto, mancava quel qualcosa che trasmettesse un senso un po’ di casa, un po’ di famiglia, un po’ di bellezza.

A queste serate io partecipo da due anni e posso dire di aver imparato molto: cose che non conoscevo decisamente utili, cose che non pensavo potessero interessarmi e cose che non sapevo di poter condividere e insegnare. Sono incontri fatti di laboratori, di ricette, di momenti di preghiera, di consigli, di accoglienza, di ascolto e di conforto. L’impressione che ti lasciano è quella di avere sempre qualcosa da imparare, da migliorare o da condividere, ma soprattutto qualcuno a cui poter chiedere aiuto e consiglio anche per le piccole cose quotidiane.

Posso dire che è un percorso arricchente e stimolante.

L’andamento della guerra in Ucraina è diventato talmente grave, devastante e minaccioso, da suscitare grande preoccupazione. Per questo oggi vorrei dedicarvi l’intera riflessione prima dell’Angelus. Infatti, questa terribile e inconcepibile ferita dell’umanità, anziché rimarginarsi, continua a sanguinare sempre di più, rischiando di allargarsi.

Mi affliggono i fiumi di sangue e di lacrime versati in questi mesi. Mi addolorano le migliaia di vittime, in particolare tra i bambini, e le tante distruzioni, che hanno lasciato senza casa molte persone e famiglie e minacciano con il freddo e la fame vasti territori. Certe azioni non possono mai essere giustificate, mai! È angosciante che il mondo stia imparando la geografia dell’Ucraina attraverso nomi come Bucha, Irpin, Mariupol, Izium, Zaporizhzhia e altre località, che sono diventate luoghi di sofferenze e paure indescrivibili. E che dire del fatto che l’umanità si trova nuovamente davanti alla minaccia atomica? È assurdo.

Che cosa deve ancora succedere? Quanto sangue deve ancora scorrere perché capiamo che la guerra non è mai una soluzione, ma solo distruzione? In nome di Dio e in nome del senso di umanità che alberga in ogni cuore, rinnovo il mio appello affinché si giunga subito al cessate-il-fuoco. Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili. E tali saranno se fondate sul rispetto del sacrosanto valore della vita umana, nonché della sovranità e dell’integrità territoriale di ogni Paese, come pure dei diritti delle minoranze e delle legittime preoccupazioni.

Deploro vivamente la grave situazione creatasi negli ultimi giorni, con ulteriori azioni contrarie ai principi del diritto internazionale. Essa, infatti, aumenta il rischio di un’escalation nucleare, fino a far temere conseguenze incontrollabili e catastrofiche a livello mondiale.

Il mio appello si rivolge innanzitutto al Presidente della Federazione Russa, supplicandolo di fermare, anche per amore del suo popolo, questa spirale di violenza e di morte. D’altra parte, addolorato per l’immane sofferenza della popolazione ucraina a seguito dell’aggressione subita, dirigo un altrettanto fiducioso appello al Presidente dell’Ucraina ad essere aperto a serie proposte di pace. A tutti i protagonisti della vita internazionale e ai responsabili politici delle Nazioni chiedo con insistenza di fare tutto quello che è nelle loro possibilità per porre fine alla guerra in corso, senza lasciarsi coinvolgere in pericolose escalation, e per promuovere e sostenere iniziative di dialogo. Per favore, facciamo respirare alle giovani generazioni l’aria sana della pace, non quella inquinata della guerra, che è una pazzia!

Dopo sette mesi di ostilità, si faccia ricorso a tutti gli strumenti diplomatici, anche quelli finora eventualmente non utilizzati, per far finire questa immane tragedia. La guerra in sé stessa è un errore e un orrore!

Confidiamo nella misericordia di Dio, che può cambiare i cuori, e nell’intercessione materna della Regina della pace, nel momento in cui si eleva la Supplica alla Madonna del Rosario di Pompei, spiritualmente uniti ai fedeli radunati presso il suo Santuario e in tante parti del mondo.

Spero di aver trasmesso una bella descrizione ed un pizzico di curiosità. Se così non fosse vi lascio con uno dei momenti che, personalmente, preferisco: la tisana a chiusura di ogni serata, con annesso spesso e volentieri un dolcetto.

Elena Marca